Il diario del Cinefilo

Il cinema va a lavorare

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chaplin L’essere umano passa gran parte della sua giornata a lavorare, sia nel senso più economico del termine che sociale. In seguito agli eventi storici che portarono nel corso di due secoli all’avvento della società industriale, di cui il cinema ne è pienamente espressione, il discorso sociale sul lavoro è diventato man a mano preminente. Tutti parlano del proprio lavoro e della propria condizione, discutono e cercano di trovare una situazione migliore, chi più e chi meno a seconda delle differenti soggettività. Il cinema, baluardo dell’arte e dell’intrattenimento, ne parla e discute da sempre, fin da Tempi moderni di Charlie Chaplin. La routine che riduce l’uomo ad una macchina è una violenza più subdola della tortura nuda e cruda. Il discorso filmico sul lavoro si è evoluto nel tempo, tracciando una linea che passa da pellicole come Metropolis di Fritz Lang, alle più recenti opere di Ken Loach. L'uomo e il lavoro sono il tema principali del regista inglese, fin dai suoi primi esordi ha sempre scelto il racconto proveniente dal basso proletariato, dando voce alla vita di tanti operai come nel bellissimo I, Daniel Blake del 2016. Non bisogna dimenticare il contributo del cinema italiano alla causa, citando opere importantissime come La classe operaia va in paradiso di Elio Petri oppure l'intramontabile maschera di Ugo Fantozzi ideata da Paolo Villaggio. L'evoluzione del modo in cui è stato trattato questo tema rispecchia il rapido sviluppo tecnologico in seno alla nostra società: Dalle macchine prive di umanità dei primi del Novecento, all'alienazione dell'operaio moderno fino alla satira borghese di Fantozzi. Un'altra pellicola molto interessante che merita di essere citata è The Machinist di Brad Anderson, che utilizza il genere thriller e le sue regole per narrare l'alienazione sia fisica che mentale a cui sono sottoposti gli operai delle fabbriche americane, costretti a turni di lavoro massacranti che portano alla follia, all'allucinazione fino ad un vero e proprio crollo psichico. Il cinema ha sempre parlato, nella sua storia appena centenaria, del tema del lavoro, portando lo spettatore dentro una delle tematiche che più di tutti stanno salendo agli onori della cronaca di questi tempi. Spesso vedendo un film di Ken Loach sorge una domanda: Lavoriamo per vivere o viviamo per lavorare?