Il diario del Cinefilo

La fotografia è verità
e il cinema è verità
ventiquattro volte al secondo

Jean-Luc Godard

logosito

Perché il cinema? Una domanda semplice che nasconde una risposta complessa. Il cinema è un modo di comunicare la vita che ho sempre trovato unico nel suo genere, è capace di selezionare qualsiasi tema presente nella storia dell’uomo e darne una propria lettura. Una propria interpretazione. Dunque, il cinema è un potente strumento di comunicazione, non a caso tra gli oggetti più fermamente gestiti da diversi sistemi autoritari, come il nazionalsocialismo tedesco, che ne hanno sfruttato la potenza visiva per crearne un'iconografia da mostrare al mondo. La sceneggiatura e il discorso enunciativo dell'autore hanno un effetto conativo sulle masse decisamente più immediato di quello di un libro, in quanto la natura di quest’ultimo richiede maggiori sforzi cognitivi da parte di chi legge. Il cinema rappresenta la vita, per dirla più brevemente. Parlare di cinema è quindi importante come discutere di qualsiasi altra arte, perché la vita e la morte convivono sempre dentro ad un film, di qualsiasi genere esso sia. La condizione umana, il cammino incerto su questa terra, è terreno di discussione delle più grandi pellicole della storia. Sarebbe impossibile nominare film e registi, ne verrebbe fuori un elenco fine a se stesso, privo di significato. Preferisco iniziare con una tematica, il lavoro, per dare inizio al mio diario, il diario di un cinefilo. Perché il cinema? Perché è necessario esporsi.

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François Truffaut, pioniere della critica cinematografica e autore della nuova cinematografia francese